Giochi ottici
I meccanismi ottici del mondo naturale hanno affascinato l'uomo da sempre e interessato gli scienziati fin dai primordi della scienza ottica.
Quando si descrive un organismo in termini di colorazione, è necessario tenere in considerazione il complesso meccanismo di interazione tra luce e materia e la presenza di motivi strutturali, diversi dai pigmenti, in grado di modificare l'assorbimento e la riflessione della luce a seconda dell'angolo di incidenza.
Gli effetti dell'interazione tra la luce e gli enti naturali appaiono spesso funzionali ad ottenere un vantaggio evolutivo ed è probabilmente per questo che tali meccanismi sono diffusi così ampiamente nella filogenesi.
CERVO VOLANTE
Le femmine sono prove delle "corna", che il maschio usa nei combattimenti, proprio come i cervi.
E' un buon volatore, visibile soprattutto nelle sere d'estate.

SCARABEO STERCORARIO
Le zampe si sono evolute per scavare gallerie nello sterco del bestiame, mentre l'apice delle antenne è composta di lembi sottili a forma di foglia.
Interferenza ottica
Newton, Young, Michelson e Rayleigh impiegarono le loro conoscenze riguardanti la luce per spiegare l'iridescenza nel piumaggio di alcuni uccelli e nelle scaglie delle farfalle.
Un'altrettanto importante serie di meccanismi ottici è stata rilevata in un differente gruppo di insetti.
I membri dell'ordine dei coleotteri sono spesso chiamati "gioielli viventi" a causa della loro evidente iridescenza e della presenza di colori metallici. Oltre alla loro spiccata iridescenza, i coleotteri hanno sviluppato nel corso dell'evoluzione una luminescenza facoltativa, la capacità di emettere segnali ultravioletti e un complesso di cristalli fotonici simili a quelli delle fibre ottiche dei dispositivi delle connessioni internet ad alta velocità.
Il meccanismo più noto dell'iridescenza è senz'altro la presenza di riflettori multistrato: durante la formazione del tegumento dell'insetto, sottili strati paralleli di chitina con differenti indici di rifrazione sono secreti dall'epidermide e si sclerotizzano. Se la spaziatura tra questi strati si avvicina a circa un quarto la lunghezza d'onda della luce visibile, uno o più colori si formeranno per interferenza costruttiva.
DAMIGELLA (AGRION SPLENDENS)
La femmina, dal volo debole, passa gran parte del tempo nella vegetazione; il maschio fa delle rapide danze al di sopra delle piante sulle rive, spesso in grandi gruppi.

SCOIATTOLO GRIGIO
Oltre che tra le fronde degli alberi, cerca rifugio tra le rocce, dove si mimetizza grazie alla colorazione grigiastra del suo pelo.
MANTIDE RELIGIOSA
Le zampe anteriori sono munite di forti spine. Insegue furtivamente la preda o sta in agguato tra la vegetazione bassa.

PIOVANELLO TRIDATTILO
si può vedere in inverno sulle spiagge sabbiose mentre corre su e giù, come se stesse inseguendo le onde.
VANESSA C-BIANCA
La seconda covata, più scura della prima, si può vedere da agosto a ottobre. Ad ali chiuse assomiglia ad una foglia secca e in questo modo si mimetizza facilmente tra la vegetazione difendendosi dai predatori. Questa caratteristica la aiuterà a passare l' inverno, che trascorre in ibernazione.
L'arte di rendersi invisibili
Nel regno animale si trovano splendidi esempi di mimetismo criptico, utilizzati tanto dai predatori quanto dalle prede, per ingannare il nemico e aumentare le probabilità di sopravvivenza.
Alcuni di questi meccanismi d'illusione sono incredibili e bizzarri: insetti che si fingono fili d'erba, come la mantide religiosa, mammiferi con un manto dai colori identici all'habitat in cui vivono. Tutti, nel complesso, raccontano la corsa alle armi della co-evoluzione tra chi mangia e chi viene mangiato, dove il travestimento e l'inganno mostrano la tenace volontà di sopravvivere.

PESCI PAGLIACCIO che trovano rifugio e protezione nell'anemone di mare.
TETTIGONIA VIRIDISSIMA
I maschi cantano sfregando le ali anteriori e sono attivi per lo più verso sera.


Il colore è negli occhi di chi guarda
Oltre a forme peculiari e regolari, i fiori hanno sviluppato nel corso dell'evoluzione colori che attirano gli insetti alla ricerca di cibo.
Contrariamente ai nostri occhi, che vengono facilmente attirati da un fiore rosso intenso in un cespuglio, quelli di un'ape non lo vedrebbero neanche, se i fiori non avessero dei superpoteri.
I petali di molti fiori, se fotografati alla luce ultravioletta, possono infatti rivelare segreti nascosti ai nostri occhi.
Quando colpiti dalla luce con lunghezza d'onda inferiore a quella visibile ma superiore a quella dei raggi X compaiono disegni e motivi che servono ad attirare gli insetti verso il nettare. Le api e altri insetti possiedono occhi sensibili all' ultravioletto, invisibile all'uomo, e riconoscono le guide scure sui petali che li guidano verso il nettare.